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Castelforte

La prima ipotesi della costruzione del Castelforte è che Sezzadio sino dalla sua fondazione era colonia dei Romani, i quali erano soliti stabilire efficaci presidi militari alle città e borghi da loro fondati o conquistati.


Descrizione

La scarsità di documenti non consentono una esposizione di informazioni chiare e certe che descrivano gli avvenimenti dalla fondazione del Castelforte fino ai giorni nostri.
E’ perciò necessario ricorrere all’aggregazione di circostanze  documentate legate al territorio ed alle popolazioni che lo hanno abitato formulando ipotesi che più si avvicinano al vero.

Storia:
La prima ipotesi della costruzione del Castelforte è che Sezzadio sino dalla sua fondazione era colonia dei Romani i quali erano soliti stabilire efficaci presidi militari alle città e borghi da loro fondati o conquistati.
E’ noto che Sezzadio abbia avuto origine tra il II ed il I secolo a.C. durante la  costruzione della via Aemilia Scauri, avvenuta a partire dal 109 a.C. a cura del censore romano Marco Emilio Scauro;  per questa ragione si  suppone sia stato creato un presidio militare per mettere al sicuro gli operai che lavoravano per realizzare la via Emilia in costruzione poco distante dall’abitato.
E’ stato semplice individuare il luogo più adatto e più sicuro ove collocare il Castello per la presenza di una sorgente d’acqua e per la posizione sopraelevata rispetto il territorio circostante e quindi più facile da difendere.
Da queste considerazioni si crede che l’origine del Castello sia stata contemporanea alla fondazione di Sezzè.
Intorno al primo nucleo del Castello fortificato ben presto, vista la crescita della popolazione,  nacquero molte casupole abitate dai coloni, nacquero le prime botteghe, il macello, il forno e laboratori artigiani, diventando così un vero e proprio borgo fortificato circondato da alte e spesse mura dotate di torrioni.

Il primo documento a dimostrare che il Castello esisteva fin dai primi secoli del primo millennio interviene lo storiografo dell’antico Gamondio che scrive: “nel 410 dell’era volgare, dopo la morte di Rufino, portassi ad abitare Sezzè Saprizio Pagano Imperatore, e siccome ei soggiornava in Castello fu questo chiamato Castrum Caesarium, il quale era cinto di buone mura e di sette torri nel cui mezzo si eleva tuttora un forte Torrione.. “.
Che il Castello sia stato fondato molto prima del medioevo, lo conferma parimenti lo stesso storiografo che dice: “pare che il Castello di Sezzè sia stato ricostruito nei tempi di Teodorico Re degli Ostrogoti nel 438 “.
E’ da supporre che il Castello abbia subito una prima trasformazione per accogliere il re longobardo Liutprando nell’occasione della traslazione delle reliquie di Sant’Agostino avvenuta nell’anno 722.
Ulteriore ampliamento con messa in opera di mura, bastioni e propugnacoli si è resa necessaria alla fine del IX secolo per difendersi dai saraceni quando da sud invasero gran parte del territorio dell’alta valle Bormida.
Così il Castello, trasformato in fortezza, poteva resistere anche a lunghi assedi ed  i paesani potevano trovare rifugio fra le mura con le loro masserizie, bestiame e viveri.

Verificato quindi che il Castello sia presente da circa duemila anni, dalle ricerche è chiaro che andò soggetto a molteplici cambiamenti con aggiunte e modificazioni, distruzioni e ricostruzioni; tuttavia è stato possibile descrivere l’antica forma delle fortificazioni di Sezzè mediante analisi accurate delle vestigia di muraglioni, torri, tracce di fossi, ecc.
La sua forma era quella d’un poligono con quasi tutti i lati disuguali munito di robuste mura con alti fossi perimetrali: sui muraglioni s’innalzavano torri, una costruita sul Torrione verso Ponente, un’altra sul muraglione nord-ovest e un’altra sull’angolo del muraglione sud-est.
Due ponti levatoi, gittati attraverso il fosso a settentrione ed a mezzogiorno imboccavano la via principale che separava il Castelforte dal restante abitato pure fortificato; altra via secondaria ed interna che tagliava quasi a metà la via principale formando così una croce greca che divideva l’abitato con l’annesso Castelforte in quattro quartieri.
Il primo quartiere situato a nord-ovest, maggiormente fortificato contiene il Torrione con la sua torre sovrastante, le abitazioni dei castellani e quelle dei loro familiari.
Il secondo a sud-ovest conteneva un grandioso giardino dei Signori del Castello con le rispettive case degli addetti.
Il terzo a sud-est conteneva il palazzo del Comune, le casupole abitate dai coloni, il macello, il forno, le botteghe e simili.
Il quarto infine a nord-est conteneva la chiesa parrocchiale con la facciata a tramontana, prospiciente alla piazza del Mercato e la  casa parrocchiale.
Oltre alle due principali porte coi ponti levatoi, ve ne erano altre due di soccorso praticate nel vivo muraglione a sud-ovest.
Il disegno eseguito dal geometra Mario Scianca,  che troviamo allegato alla Storia di Sezzadio del prof. Giuseppe Buffa, è stato elaborato tenendo conto di questa dettagliata descrizione. (vedi foto #1 nella galleria qui sotto)
La fotografia aerea (vedi foto #2 nella galleria qui sotto) mette in evidenza l’impianto urbanistico odierno sovrapponibile con il disegno.

I signori che hanno posseduto ed abitato il Castello si sono avvicendati seguendo le circostanze storiche che il paese di Sezzadio ha passato in due millenni, di seguito un breve elenco dei casati o dei personaggi più noti:
- Imperatore Saprizio Romano;
- Rufino-Savelli primo feudatario
- Marchesi Aleramici del Monferrato quali Anselmo,Ottoberto, Guido I, Guido II
- Marchesi di Bosco
- Calcamuggi
- Feruffini
- Visconti di Milano
- Ghilini
- Borromei

I Borromei penultimi proprietari del Castello sulla piattaforma del Torrione costruirono un giardino pensile circondato per tre quarti da un muro ordinario con grandi aperture ad arco in muratura.
A ponente il giardino pensile è chiuso dall’abitato civile del Castello e dalla Torre sovrastante.
Nel 1884 l’antico Castello con gli inerenti beni furono acquistati dai Signori Frascara contestualmente all’acquisto dell’Abadia di S. Giustina.
Negli anni seguenti questa famiglia munifica e generosa consentì l’uso di una parte dell’abitazione civile del Castello all’Asilo infantile Comunale.

Bibliografia:
– Francesco GASPAROLO, Memorie storiche di Sezzé Alessandrino: l’Abadia di S. Giustina, Alessandria (1912)
– Domenico RICAGNO, Storia di Sezzè - Alessandria (1894)
– Giuseppe BUFFA, Storia di Sezzadio – Alessandria (1973)


Modalità di Accesso

Parte dell'area è una struttura privata non visitabile. La parte restante è area urbana.

Documenti allegati

Galleria di immagini

Dove

Piazza Cardinale Bruno - 15079

Contatti

Pagina aggiornata il 04/06/2024 12:33:00

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